lunedì 7 marzo 2016

Recensione: La notte che ho dipinto il cielo di Estelle Laure

Titolo: La notte che ho dipinto il cielo
Autore: Laure Estelle
Editore: De Agostini
Pagine: 278
Prezzo: 14,90 euro

La trama


Quanti volti ha l'amore? Per Lucille, diciassette anni e una passione per l’arte, l’amore ha il volto della sorellina Wrenny. Wrenny che non si lamenta mai di niente, Wrenny che sogna un soffitto del colore del cielo. E poi ha il volto di Eden. Eden che è la migliore amica del mondo, Eden che sa la verità. Quella verità che Lucille non vuole confessare nemmeno a se stessa: sua madre se n’è andata di casa e non tornerà. Ora lei e Wrenny sono sole, sole con una montagna di bollette da pagare e una fila di impiccioni da tenere alla larga. Prima che qualcuno chiami i servizi sociali e le allontani l’una dall’altra. Ma è proprio quando la vita di Lucille sta cadendo in pezzi che l’amore assume un nuovo volto: quello di Digby. Digby che è il fratello di Eden, Digby che è fidanzato con un’altra e non potrà mai ricambiare i suoi sentimenti. O forse sì? L’unica cosa di cui Lucille è sicura è che non potrebbe esserci un momento peggiore per innamorarsi… 

La mia recensione



La notte che ho dipinto il cielo è uno di quei libri che ti graffia il cuore, che ti lascia il segno per sempre e difficilmente riuscirai a dimenticarlo, ti rimarrà per molto tempo impresso dentro di te. 
Sono pochi i libri che riescono a fare questo o meglio ancora, posso dire che sono pochi gli autori che lasciano il segno, ma Estelle Laure è riuscita a farlo, è riuscita a scrivere qualche cosa di terribilemente reale e meravigliosamente lirico. 

Questa è la storia di un amore, di un' amicizia, di una famiglia distrutta e di due sorelle che, nonostante la loro giovane età, cercano di fare di tutto per andare avanti, per sopravvivere, per avere un futuro migliore aiutate anche da qualche persona di buon cuore.


Lucille e Wren sono due sorelle rimaste sole, abbandonate dai propri genitori: da un padre che da un giorno
all'altro ha perso il lume della ragione, perso nel proprio egoismo ha lasciato la famiglia, la madre invece dopo aver cercato di salvare la famiglia, ha lasciato tutto ed è partita in cerca forse di se stessa o forse di un'altra vita fregandosene completamente delle due figlie!


Lucille è la maggiore e porta su di se tutto il peso della situazione, tocca a lei badare a Wren, fare tutto: continuare ad andare a scuola, ma soprattutto cercare un posto di lavoro perché senza soldi non si va da nessuna parte e le bollette non si pagano da sole.

Lei vorrebbe chiedere aiuto, ma sa anche che se lo facesse tutti scoprirebbero la verità e cioè che loro vivono da sole e questo gli assistenti sociali non lo permetterebbero....chissà cosa accadrebbe....nella migliore delle ipotesi verrebbero divise e mandate in famiglie separate e questo lei non lo potrebbe sopportare.

Se la situazione sembra disperata in realtà l'aiuto alle due sorelle non mancherà e nonostante tutto il dolore, l'amore intorno a loro le farà andare avanti e quando sembra che le cose possano solo più migliorare l'autrice ci distrugge il cuore con un altro colpo di scena.

"Avete presente quando dicono che piangere è un po' come sentirsi travolgere dalle ondate? Non ne avevo mai capito il senso, finora, ma quando arriva la prima ondata, sento che sto provando a resistere. Cerco di tenere duro, di aggrapparmi al fondale. Mi si riempiono gli occhi ma... no, non voglio che le lacrime abbiano la meglio. Poi però succede, e io mi arrendo. Travolgono tutto, e io boccheggio come se mi soffocassero."
Estelle Laure ci racconta una storia così reale da farci provare incredibili sensazioni contrastanti: si passa dall'odio più efferato per una madre che abbandona i propri figli, alla dolce tenerezza che i protagonisti riescono ad irradiare pagina dopo pagina.

Un libro da leggere tutto d'un fiato lasciandosi trasportare dalle emozionanti parole dell'autrice.


 





Nessun commento:

Posta un commento